Lo stampaggio a iniezione è un processo di produzione industriale in cui un materiale plastico viene fuso e iniettato ad elevata pressione all’interno di uno stampo chiuso, che viene aperto dopo la solidificazione del manufatto.
Ma come avviene nel dettaglio questa lavorazione?
Meca2, che si occupa della progettazione e della realizzazione di stampi e che utilizza proprio questa tecnica di lavorazione nel suo flusso di lavoro, ti guida alla comprensione di questo particolare processo.
Lo stampaggio ad iniezione: una breve introduzione
Lo stampaggio ad iniezione è una tecnica avanzata e altamente efficiente che consente la produzione in serie di componenti in plastica con una precisione straordinaria.
Questo processo è ampiamente utilizzato in diversi settori, dalla produzione di giocattoli all’industria automobilistica, grazie alla sua capacità di creare prodotti complessi e di alta qualità in modo rapido ed economico.
Il processo in azione
Lo stampaggio ad iniezione inizia con la fusione del materiale plastico, generalmente granuli termoplastici, in una camera di fusione. Questo materiale fuso viene quindi iniettato nello stampo, dove assume la forma desiderata.
Una volta raffreddato e solidificato, il prodotto finito viene estratto dallo stampo.
Il macchinario, detto pressa ad iniezione, che permette l’operazione di stampaggio a iniezione è costituito da un “gruppo iniezione” collegato a un “gruppo chiusura“.
Il gruppo iniezione ha il compito di riscaldare fino a fusione e quindi plastificare il materiale e di spingerlo poi all’interno dello stampo, mentre il gruppo chiusura ha il compito di tenere chiuso lo stampo durante la fase di iniezione, contrastando l’alta pressione generata che tenderebbe ad aprirne le due metà.
Il ciclo macchina
Il ciclo macchina tipico è quindi composto dalle seguenti fasi:
Caricamento e plastificazione: la vite posta in rotazione preleva il materiale per caduta (in granuli dalla dimensione variabile da 1 a circa 5 mm) da una tramoggia fissata al cilindro; il materiale, avanza verso la testa del cilindro, fonde per effetto del riscaldamento del cilindro e dell’attrito contro le pareti. L’accumulo del materiale plastificato nella parte anteriore del cilindro fa arretrare la vite determinando la quantità di materiale che verrà iniettata
Chiusura e bloccaggio dello stampo: i due semi stampi vengono avvicinati velocemente in bassa pressione e a pochi decimi di distanza vengono bloccati in posizione di massima forza di chiusura
Iniezione: alla vite viene applicata una velocità controllata da programma, con libertà di utilizzo della pressione idraulica disponibile. La vite, spostandosi rapidamente in avanti, come un pistone, forza il materiale fuso, attraverso l’ugello, nella cavità dello stampo
Mantenimento in pressione: la vite continua ad essere spinta in avanti solitamente con una pressione più bassa di quella di iniezione, mantenendo la pressione sul materiale finché questo non è solidificato
Eventuale attesa di raffreddamento del materiale nello stampo
Apertura dello stampo ed estrazione / espulsione del pezzo: automatica, manuale o assistita da manipolatori esterni